Fondo Atlante: il pronto soccorso per le banche in crisi!
Fondo Atlante è il nome dato al fondo comune il cui fine è quello di soccorrere le banche in crisi e che rischiano il crack.
Da molti anni il sistema bancario è ormai in difficoltà. Da inizio anno, in particolare con l’entrata in vigore del bail-in, i titoli delle principali banche italiane quotate hanno perso mediamente il 28%, contro una media europea del 16%.
Il grafico sotto mette in raffronto l’indice delle banche Italiane e di quelle europee. Il divario è visibile ed è a sfavore per le banche italiane.
Il perché di questo crollo è dovuto a:
- Modelli di business ormai antichi e costosi. Le banche sono appesantite da costi fissi ormai insostenibili e gli utili si sono ridotti.
- Troppe perdite sui crediti che avevano fatto negli anni passati. Sono ormai 200 miliardi di € le sofferenze bancarie del sistema.
- Entrata in vigore delle nuove regole per la gestione delle crisi bancarie.
Dal 1 gennaio 2016 le nuove regole per la gestione delle crisi bancarie impongono alle banche di rafforzare la propria solidità patrimoniale.
Operazione che negli ultimi tempi non sta divenendo semplice per molti istituti, i quali, dovendo fare un aumento di capitale devono chiedere ulteriori soldi ai risparmiatori che difficilmente daranno.
Sono noti infatti gli scandali accaduti a novembre con il salvataggio delle 4 banche e ultimamente i casi di Banca Popolare di Vicenza e Veneto banca, in cui ci sono stati decine di migliaia di risparmiatori che hanno perso tutto quello che avevano poichè avevano riposto fiducia nella banca dove erano clienti.
Con questo clima di terrore, i risparmiatori difficilmente metteranno i soldi negli aumenti di capitale richiesti dalla BCE a banche che oggi si trovano in difficoltà.
Il mancato adeguamento alle nuove regole però scatenerebbe una catastrofe. Le banche in difficoltà dovranno attuare il bail-in e per il risparmiatore significherebbe:
- azzeramento del valore delle azioni;
- azzeramento del valore delle obbligazioni subordinate;
- azzeramento del valore delle obbligazioni senior;
- prelievo dai conti correnti con saldo superiore a 100.000 euro.
In altre parole perderebbe i propri risparmi, così come è già successo con le 4 banche salvate a novembre 2015.
Tutto ciò provocherebbe effetti negativi sul sistema bancario, perché si innescherebbe sfiducia, corsa agli sportelli, mettendo a rischio anche la ripresa economica.
Temendo serie ripercussioni sull’economia reale, sulle imprese e sui risparmiatori, il governo ha smosso mari e monti per dare origine ad un qualcosa che potesse diventare una sorta di pronto soccorso per le banche in difficoltà e hanno dato origine al Fondo Atlante, il cui scopo è quello di ripulire i bilanci delle banche e salvare quelle che si trovano in difficoltà per evitare il fallimento.
Il fondo Atlante dovrebbe soccorrere le banche in difficoltà nel seguente modo:
Mettendoci i soldi nel caso in cui gli aumenti di capitale delle banche italiane non vadano bene. In altre parole nel caso in cui i risparmiatori, ormai stufi delle “prese per il culo” delle banche, non dovessero aderire all’aumento di capitale, interverrebbe il fondo atlante.
Comprando le sofferenze delle banche, in modo che le banche con i soldi ricavati possano ripulirsi i bilanci dalle porcherie che hanno in pancia , usando questi soldi freschi per far ripartire i prestiti alle imprese e alle famiglie auspicando nella ripresa.
Ecco come funziona il Fondo Atlante:
Il Fondo dovrebbe partire con 5 miliardi di euro, soldi che verrebbero messe da altre banche italiane, dalla Cassa depositi e prestiti che è il salvadanaio dei depositi postali di milioni di italiani, da società di assicurazione, Fondazioni e altri soggetti.
Atlante potrebbe già intervenire nell’operazione di aumento di capitale e quotazione della Banca Popolare di Vicenza.
Chiaramente sono le solite cose all’italiana (ndr), dove le autorità prima hanno fatto fare alle banche tutto quello che hanno voluto, facendo perdere soldi ai risparmiatori e poi corrono per salvare banche che tecnicamente sono fallite e non avrebbero motivo più di esistere.
Tutto ciò aggirando legalmente ed elegantemente le regole europee.
Siccome dal 1 gennaio 2016 non sono ammessi più gli aiuti di stato alle banche, con la nascita del Fondo Atlante i soldi vengono messi dai privati (banche, assicurazioni, fondazioni, CDP e altri soggetti), ma chiaramente è palese che la regia è tutta statale.
Di queste informazioni chiaramente i telegiornali non ne parlano e il risparmiatore continua a restare al buio, perché al sistema conviene che il risparmiatore meno sa, meglio è.
Tu cosa ne pensi al riguardo? Lascia un commento nello spazio qui sotto.
Dott. Passé che facciamo? Ci mettiamo il giubbotto di salvataggio?
Ciao Biagio, grazie per il tuo commento.
Basterebbe che il risparmiatore dedichi un po più di tempo ad apprendere argomenti che avranno impatti sulla sua vita finanziaria.
In Italia il risparmiatore sa più di calcio, se domani piove, se la moglie di tizio è andata con caio, piuttosto come fare per proteggere i propri soldi.
Fino a ieri è stato permesso di non preoccuparsi sulla sicurezza dei propri risparmi perché c’era pantalone (lo Stato) che pagava. Dal 1 gennaio 2016 non è più così è l’ignoranza si pagherà a caro prezzo.
Vietato non sapere.
A presto.
A me sembra il cane che si morde la coda, l’informazione bancaria è molto scadente/scorretta, perciò noi ci affidiamo a te e alla divina provvidenza.
Grazie per l’informazione.
Gino